domenica 7 dicembre 2008

Crazy Man




Ecco che la pioggia accarezza nuovamente l’ardore scosceso dei miei giorni. Ed io torno a scrivere, come un fanciullo al balocco. Percepisco il sapore del nulla attraversarmi le vene bruciate dal calore di un sangue che annaspa ogni attimo. Per indugiare in me. Aggrapparsi alla vita. Mi ritrovo in questo blog che ha sorretto ogni mio smottamento con la maestrìa di un’entità eccelsa. Forse non dovrei. È degradante persuadermi a vivere almeno qui. Sarei tenuto a murarmi nel mio antro di solitudine. Subirla. Condannarmi. Meditare sugli innumerevoli errori. Ma non ci riesco. Qualunque sia la chiave, il mio ego ha sentito la necessità di spiegare nuovamente le vele sui questo mare troppo salato. Ed io l’ho seguìto. Un istinto veemente. Unico. Prigioniero del mio folle desiderio di essere. E mai apparire.
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"Ricordati chi eri. E lo sarai ancora."

lunedì 7 luglio 2008

Dry Rain


Pioggia.
Priva di confini,
ombre di fondo.
Acqua che fluisce,
travolge il cuore,
spranga nel buio,
raffredda il pensiero.

Pioggia.
Oltre la nebbia,
colori assenti.
Furia indomabile,
senza ritegno scroscia,
asperge l’anima,
estingue le fiamme.

Pioggia.
Dentro una stanza,
dipinta dal nulla.
Riscatta le colpe,
offende i sorrisi,
rimembra i peccati.

Pioggia.
Sui miei occhi,
in questo specchio incrinato.
Occulta me stesso,
tarpa il mio viso,
camuffa le lacrime.

Pioggia.
.
"E verrà un altro giorno. E ricorderai ieri. E il giorno si farà notte."

mercoledì 2 luglio 2008

Braked flight


Vorrei accarezzare uno specchio senza doverlo maledire ogni volta. Guardarlo negli occhi, sfidarlo in una danza senza precedenti. Riflettere quell’immagine che mi è sempre piaciuta, che mi donava una sicurezza ormai perduta. E scavo nel Cielo, con uno sguardo profondo. Cerco un appiglio nella sua immensità, nel blu che mi sovrasta ricordandomi che il mondo è in attesa. Mi smarrisco in una nuvola ed il pensiero è inevitabile. Oggi ogni cosa mi riporta al cuore. Ad una ferita che non so come risanare. Credo di aver abbandonato per sbaglio il senso della mia esistenza, logorato in una valigia che sta viaggiando da sola, senza più “padrone”. Sai, non sono mai stato un grande uomo, forse questo è il motivo per cui mi trovo qui. O forse nonostante tutto qualcuno ha pensato meritassi una seconda possibilità. Si sbagliava, evidentemente. La verità è che troppo spesso non sono capace di gestire i pensieri. Di consolarmi e dirmi che, in fondo, poteva andare peggio. Anche se dubito. Vedo solo la perdita che ho subìto, senza pensare ai doni ricevuti. Ma questo lo facciamo tutti. Non possiamo negare. Chi riesce a scindere davvero le negatività da tutto il resto? Esse sembrano sempre più grandi, più importanti del loro contrario.
Tutto c’è, in me, tranne i sentimenti cattivi, quelli che maturano nell’odio o nel rancore. Che ci creda o meno non sono capace di provarli. Non fanno parte di me. Forse un tempo, quando potevo guardarmi negli occhi senza che un coltello salato mi tagli il viso. Ma ora no. Almeno quelli mi sono stati risparmiati. I cambiamenti stravolgono le persone, ma non significa ch’esse siano in verità diverse da come le abbiamo conosciute. Probabilmente portano in loro un dolore troppo forte, per capacitarsi di ciò che appaiono davanti agli occhi di chi li ama.

"Quando non hai parole, cerca nel silenzio il significato di quelle che non hai mai pronunciato."

martedì 17 giugno 2008

A man, a body, a heart


Ci sono cose che non credevo potessero accadere. Situazioni ed esistenze celate nell’assurdità di un giudice sconosciuto. Dolori atroci ed impossibilità strazianti. Condizioni inimmaginabili e fuori dal mondo. Là: dove l’occhio di molti esseri umani non sa posarsi; dove basterebbe una carezza, un abbraccio, un sorriso; dove il sole non tramonta né sorge mai; dove ogni brivido nasconde un significato preciso ed inequivocabile. Sto toccando con mano la parte più velata del mondo. Una verità che non riesco ad assimilare. Vorrei poter lasciare il mio geroglifico ben impresso sui muri della vita. Poter correre come un pazzo sotto la pioggia, non per sfuggirle, no: per prenderne il più possibile. Avere la possibilità di percepire quel fremito unico e raro che si presenta in bilico tra il possedimento ed il piacere. Cogliere il fiore di una disperazione con l’abbraccio più sincero che ho.
Mi sento impotente. Su tutti i fronti. Un uomo che non può essere tale. L’abisso tra il volo pindarico e quello fisico.
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Lo sai che più si invecchia
più affiorano ricordi lontanissimi
come se fosse ieri?
Mi vedo a volte in braccio a mia madre
e sento ancora i teneri commenti di mio padre.
I pranzi, le domeniche dai nonni,
le voglie e le esplosioni irrazionali,
i primi passi, gioie e dispiaceri.
La prima goccia bianca... che spavento
e che piacere strano
e un innamoramento senza senso
per legge naturale a quell'età.
I primi accordi su di un organo da chiesa in sacrestia
ed un dogmatico rispetto verso le istituzioni.
Che cosa resterà di me? Del transito terrestre?
Di tutte le impressioni che ho avuto in questa vita? [...]
(F. Battiato)


“..E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.” (Blade Runner)

giovedì 12 giugno 2008

Off


È quando si entra in conflitto con se stessi e con il mondo che ci avvolge, il momento in cui si pensa a ciò che si era od a ciò che si desidera essere. Mi lascio sfiorare dalle impossibilità, dai buchi neri che mi torcono l’anima. E vedo tutto buio. Come un tunnel infinito, senza uno spiraglio, una via d’uscita. Mi sorprendo a scrutare il cielo come fosse la prima volta. Incredulo mi ascolto sussurrare desideri e preghiere mentre una nuvola si sposta sul sole. Io. Che non ho mai chiesto nulla, che mi sono imposto di farcela da solo, che non credo in una superiorità manipolatrice. Ho pianto in silenzio. Quelle lacrime che mi corrodono il cuore, che faticano ad uscire e non perdonano. Mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Vedo l’ombra dell’uomo che sono stato, la brutta copia di un capolavoro che avevo costruito in me. Lo vedo cadere, come un castello di carte. Ed io con lui. Vittima e carnefice di me stesso.
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"La Terra gira. Tu non puoi rimanere immobile."