venerdì 25 aprile 2008

Love at first sight

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Il critico Ludwig Grote parlando del Quadro con macchia rossa (Olio su tela 130 x 130 cm - 1914) di Vasilij Kandinskij, scrisse:
«Per vivere questa tela si esige l’attitudine più semplice e insieme più complessa... calarsi in queste nuvole iridate che seguono chiaramente un movimento ascendente, accompagnare queste forme vaghe dai contorni incerti, che si metamorfosano davanti i nostri occhi... Senza inizio né fine, nello sviluppo incessante di sensazioni cromatiche, come l’istantanea di un caleidoscopio, l’immagine diviene un mondo per sé, un organismo riempito di tensione e di forza, planante con beatitudine nelle sue proprie sfere»

“Organismo riempito di tensione e forza.”
Per questo adoro quel dipinto. Mi assomiglia. È come se Kandinskij avesse messo su tela una parte del mio essere, sconosciuta ai più.
Ogni volta che lo guardo mi fa ragionare. È così confuso, così caotico, come se i pensieri gli si fossero avvolti sullo spirito in un cenno di torsione inumano e sentito. Mi fa impazzire. In bene ed in male. Amo ed odio tutto ciò che mi porta a riflettere. E lo stesso faccio con le immagini che mi scavano dentro. Una specie di rapporto interpersonale tumultuoso e lunatico. A volte mi piace, provo un senso d’intrigante eccitazione quando qualcosa mi colpisce l’anima in questo modo. Altre, invece, mi sento spiazzato e finisco col lasciarmi prendere dallo sconforto. Come tutti, insomma.
Però… non lo trovate semplicemente meraviglioso?
Vorrei allungare la mano e poter toccare la pittura ormai disidratata, sentire il suono flebile del passaggio del pennello sulla tela.
Orgasmico. Davvero.

Se vuoi scoprirmi,
bussami alla porta dell’anima.
Sconvolgi il mio sogno ambiguo,
fruga nel battito più oscuro che ho.
Pittura un’emozione,
colorami la notte con il tuo sospiro.
Guardami oltre il nero che c’è,
fino a mescolarmi sangue e brivido.
Dipingi questo silenzio,
con le parole di un fremito.

“Chi non sa guardare più in là, non potrà vedere ciò che ha dinnanzi.”


2 commenti:

rompina ha detto...

da "il favoloso mondo di Amelie" : quando il dito indica il cielo, lo stupido guarda il dito...

Angel Of Silence ha detto...

Verissimo! Lo diceva un bambino: "Signore, quando il dito guarda il cielo l'imbecille guarda il dito!".
Grazie a te me ne sono ricordata un'altra che mi colpì molto, in quel film:
"Fallire la propria vita è un diritto inalienabile.".