lunedì 5 maggio 2008

I want to fly...

Eh, già. Dentro me... c’è "Angel" di Sarah McLachlan.
Come d’abitudine trovate il testo più in basso, con la solita traduzione.

La sentite?
Ho sempre stretto un rapporto molto particolare con questo brano. Personale, intimo, lucido e confidenziale. Ogni volta che lo sento… mi spacca il cuore. Frammenti di pallida emozione ovunque. Cocci di sguardi annebbiati, frasi mancate, voli sospesi.
Questa mattina l’hanno trasmesso già due volte. Ed io dico sempre che nulla accade per puro caso.
Ciascuna nota, un cambio di voce, una singola parola… s’impossessano di ogni goccia salata custodita in me, facendole scivolare imperterrite lungo l’anima. Come un pugnale affilato. Minacciando il mio pensiero. Una miscela di dolore, malinconia, sogno ed impotenza. Un brano troppo reale. Forte. Coinvolgente. Lo specchio veritiero di ciò che sono. Sarà che mi ricorda il film per il quale è stato usato come colonna sonora (City of Angels) e la sua storia, così complessa e meravigliosa, immensa e straziante, impossibile e vera. Sarà che oggi non riesco a guardarmi né dentro né fuori. Sarà che vorrei tante cose che non riesco ad afferrare… Sarà tutto questo, ma oggi vedo uno squarcio di uomo, finito in uno spicchio di mondo dove quello che ho dentro non conta, dove quelli come me vengono taciuti, dove non c’è posto per il silenzio, né per un mistico ardore vitale. Qui non si crede più a nulla, si ha paura di ciò che non si conosce, si additano coloro che cercano di scavare un po’ di più, ci si annida in un’omertà sporca e malfamata. Qui passo inosservato, con sguardi che mi scivolano addosso incuranti di un brivido freddo, di uno strano senso di pace. Non ci sono. I loro occhi mi tagliano il cuore, andando oltre. Un oltre vuoto.
Vedo un uomo che ascolta sette note mentre si mescolano sino a formare una sinfonia drammatica, ma romantica… Malinconica, ma sublime. Un uomo che si commuove.
Se ci fosse mio padre riderebbe per giorni, farfugliando cose del tipo: “Tira fuori le palle, sei un uomo, non un codardo. Gli uomini non piangono.”
Già. Gli uomini non piangono. Forse tu. Che sei sempre stato lo specchio di una virilità imposta e recitata. L’uomo che non aveva sentimenti. Quello forte (finto) ed essenziale. Quello a cui una donna poteva solo aggrapparsi e sottostare.
Beh. Io piango. E mi vanto di avere dei sentimenti, di lasciarmi trasportare dal cuore, da emozioni ora gioiose, ora no. Sono fiero di commuovermi e di sapermi leggere l’anima. In una cosa avevi ragione: “Se continui così, fallirai ogni giorno.” Sei contento, ora?

Cosa può un uomo come me, di fronte alla maestosità del cuore? Nulla.

Spend all your time waiting

for that second chance
for a break that would make it okay
there's always one reason
to feel not good enough
and it's hard at the end of the day
I need some distraction
oh beautiful release
memory seeps from my veins
let me be emptyand weightless
and maybe
I'll find some peace tonight

in the arms of an angel
fly away from here
from this dark cold hotel room
and the endlessness that you fear
you are pulled from the wreckage
of your silent reverie
you're in the arms of the angel
may you find some comfort there

so tired of the straight line
and everywhere you turn
there's vultures and thieves at your back
and the storm keeps on twisting
you keep on building the lie
that you make up for all that you lack
it don't make no difference
escaping one last time
it's easier to believe in this sweet madness oh
this glorious sadness that brings me to my knees

in the arms of an angel
fly away from here
from this dark cold hotel room
and the endlessness that you fear
you are pulled from the wreckage
of your silent reverie
you're in the arms of the angel
may you find some comfort there

you're in the arms of the angel
may you find some comfort here.

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Passi il tempo ad aspettare

quella seconda occasione
per un’apertura che risolverebbe
c’è sempre una ragione
per non sentirsi bene abbastanza
ed è dura alla fine del giorno
ho bisogno di qualche distrazione
oh dolce liberazione
i ricordi fluiscono lenti dalle mie vene
lascia ch’io sia vuota
e senza peso e forse
troverò pace stanotte

nelle braccia di un angelo
vola via da qui
da questa stanza d’hotel fredda e buia
e dall’infinità che temi
sei trascinato dalle macerie
del tuo silenzioso fantasticare
sei nelle braccia dell’angelo
che tu possa trovare conforto

tanto stanco della linea diritta
e ovunque ti volti
dietro ci sono avvoltoi e ladri
e la tempesta continua a torcersi
continui a costruire la menzogna
che inventi per ogni cosa che ti manca
non fa nessuna differenza
fuggire un’ultima volta
è più facile credere in questa dolce pazzia oh
questa meravigliosa tristezza che mi mette in ginocchio

nelle braccia di un angelo
vola via da qui
da questa stanza d’hotel fredda e buia
e dall’infinità che temi
sei trascinato dalle macerie
del tuo silenzioso fantasticare
sei nelle braccia dell’angelo
che tu possa trovare conforto

sei nelle braccia dell’angelo
che tu possa trovare conforto qui.

“A cosa serve avere le ali, se non puoi volare?”

4 commenti:

rompina ha detto...

ossignur...niente e' per caso, ma sta cosa inizia ad inquietarmi...la ascolto anche io di continuo, l'ho riscoperta nelle pieghe nascoste del mio MP3...

PS: si vola sempre...basta solo volerlo. quando non voliamo, e' solo perche' decidiamo di restare a terra...dipende tutto da noi, caro angel...

Angel Of Silence ha detto...

Non devono inquetarci questi "motivi sospesi", ma coglierci di sorpresa per spronarci alla ricerca del loro significato.
Bella canzone, nevvero?

PS: sono d'accordo, ma permettermi di correggerti sull'ultima frase... Non sempre dipende tutto da noi. Fidati, cara rompina.

rompina ha detto...

uhm...la realta' ci puo' buttare o trattenere a terra...ma volare e' uno stato mentale, spesso scegliamo, piu' o meno inconsapevolmente, di farci trascinare dagli eventi...spesso e' l'unica cosa che possiamo fare.
pero' e' sempre bene ricordare che le nostre alisono sempre li' e per usarle a volte basta solamente un cambio di prospettiva...o tempo.

Angel Of Silence ha detto...

Gli eventi trascinano e, come dici tu, a volte l'unica cosa che possiamo fare è abbandonarci ad essi. Può capitare di non avere scelta. E purtroppo ci sono casi in cui non puoi tornare indietro.
Le ali... Beh, la voglia di spiegarle al vento c'è, ma, per ora, l'aria è torrida e non si muove un filo d'erba.
Sto lavorando per innalzare un bel tornado...