Quello che vorrei è un prato fiorito, dove assestare il mio risposo, la mia serenità. Agogno ad un raggio di sole, che mi colpisca sulla schiena con il suo confortante calore. Alzarmi, con la mano a coprirmi gli occhi e contemplare, ammaliato, un orizzonte serafico. Prendere per mano i ricordi (troppo lontani per non essere dilanianti) ed accompagnarli nel solaio della mia vita, diventata un cumulo di nulla da un giorno all’altro. Li osserverei impolverarsi sempre più, finché diverranno indistinguibili. Forse, allora, riuscirò a dimenticare un’esistenza che non mi appartiene più e non mi lascia spazio per vivere appieno quella concessami or ora. Inutile mentire. Mentirmi. Non sarà mai così. Non potrò staccare la corda da quello che ero, dal ricordo di quei 11680 giorni. Quel passato tornerà sempre, cercando di rovinare ogni istante di questa nuova chance accordatami. Magari ci riuscirà. O, forse, lo ha già fatto. Ma tutto quello che sono attualmente non posso cancellarlo. Non ho la facoltà di fuggire. Unicamente di sopportare. Ed andare avanti. Con la testa alta e la convinzione di essere… fuori dal mondo.
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"La sofferenza è il vero cambiamento dell'uomo."
3 commenti:
DEVI ESSERE CONTENTO E FIERO DI TE X QUELLO CHE HAI FATTO. DIMENTICARE IL PASSATO NN TI CAMBIERA' IL CORSO DEL DESTINO, RICORDA.
X QUANTO POSSA SERVIRE, IO SN QUI.
TVB
leggi "le trappole mentali", di Andre' Kukla, ed.Ponte alle Grazie...vedrai che ti stupira'.
B.
Conoscerti è stato un dono inaspettato, che scarterò con dedizione e pazienza ogni giorno. Ti ringrazio per ogni gesto, per ogni parola, per ogni sguardo.
Ti voglio bene anch'io.
Rompina
Seguirò il tuo prezioso consiglio. Non mancherò di farti sapere.
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