Vorrei poter volare davvero. Librarmi nel cielo di questa giornata ventosa e coccolarmi ai raggi di un sole sincero. Sentire l’aria che mi solletica lo spirito, gustare un verde incomparabile.
Via da qui, discosto, per un attimo, da un materialismo sterile e bieco. Lassù: dove il silenzio fa da padrone, dove la pace sembra non essersi mai congedata.
Ho bisogno di vita. Di farmi tremare l’anima. Già… sempre lei. Se non ci fosse non avvertirei nessun desiderio di saggiare emozioni. Siccome, però, è la parte più importante di me, non la posso abrogare, né aspiro a farlo. È altresì corretto affermare che si tratta della fonte del mio smarrimento. Mitigare gli impulsi che mi dà è praticamente impossibile. A volte vorrei poterlo fare. Per non soffrire, per non essere la causa di un eventuale altrui malessere. Poi rifletto e capisco che un uomo non può essere tale senza le proprie emozioni.
Mi piacerebbe poterti regalare un sorriso. Uno solo, ma che venga direttamente dal cuore. Uno di quei sorrisi che non ha paragoni, che si diletta ad imitare un astro, ma in realtà risplende molto di più. Non ne sono capace. Mi sento impotente e dannatamente ammanettato. Lo sento come un fallimento. Un altro. Laggiù, in quegli scatoloni, ce ne sono a decine. Forse centinaia. Non li ho mai contati per non spaventarmi, probabilmente per non dover pensare. Nascondermi da me stesso è una soluzione temporanea che adotto per non affogare. Ma ho voglia di riemergere e riprendere a nuotare…
“Un uomo deve saper innaffiare il fiore del silenzio, per poi farlo sbocciare nel più raggiante degli sguardi.”
Via da qui, discosto, per un attimo, da un materialismo sterile e bieco. Lassù: dove il silenzio fa da padrone, dove la pace sembra non essersi mai congedata.
Ho bisogno di vita. Di farmi tremare l’anima. Già… sempre lei. Se non ci fosse non avvertirei nessun desiderio di saggiare emozioni. Siccome, però, è la parte più importante di me, non la posso abrogare, né aspiro a farlo. È altresì corretto affermare che si tratta della fonte del mio smarrimento. Mitigare gli impulsi che mi dà è praticamente impossibile. A volte vorrei poterlo fare. Per non soffrire, per non essere la causa di un eventuale altrui malessere. Poi rifletto e capisco che un uomo non può essere tale senza le proprie emozioni.
Mi piacerebbe poterti regalare un sorriso. Uno solo, ma che venga direttamente dal cuore. Uno di quei sorrisi che non ha paragoni, che si diletta ad imitare un astro, ma in realtà risplende molto di più. Non ne sono capace. Mi sento impotente e dannatamente ammanettato. Lo sento come un fallimento. Un altro. Laggiù, in quegli scatoloni, ce ne sono a decine. Forse centinaia. Non li ho mai contati per non spaventarmi, probabilmente per non dover pensare. Nascondermi da me stesso è una soluzione temporanea che adotto per non affogare. Ma ho voglia di riemergere e riprendere a nuotare…
“Un uomo deve saper innaffiare il fiore del silenzio, per poi farlo sbocciare nel più raggiante degli sguardi.”
3 commenti:
Cavolo, ma lo sai che l'immagine che hai inserito nel titolo è veramente bellissima?
Posso sapere dove l'hai trovata?
Saluti
Fab
un sorriso a volte toglie il fiato...e contemporaneamente ti proietta nell'atmosfera meglio di quanto non farebbe un'astronave...
non si ha bisogno di ali per volare a volte...basta un battito di cuore in perfetto sincronismo col tuo...
fabrizio
Ciao! Sinceramente non lo ricordo. Ce l'ho nel Computer da diverso tempo. Mi dispiace.
Grazie per il sincero complimento.
rompina
Credo che il sorriso sia il fulcro di un'emozione ben più grande esplosa nel cuore di qualcuno. È quanto di meglio un uomo possa desiderare.
Bella l'ultima riflessione. Sono convinto sia proprio così. È il sincronismo che si disperde, ogni tanto.
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